Il blow-dry è tornato”, ha dichiarato l’hairstylist Anthony Turner dai backstage di New York. Ma non solo messe in piega e look definiti, perché le tendenze capelli emerse dalle passerelle autunno e inverno 2018-19 parlano anche di occhiate lanciate al passato, in ordine sparso e con punte di rivisitazione che toccano anche eccessi, come volumi extra e chiome grunge e ribelli, nonché il recupero di accessori che pensavamo ormai dimenticati, approcci minimali che danno nuova definizione al naturale e raccolti che prediligono chignon effetto beehive e top knot, ma anche le intramontabili ponytail. Queste, in sintesi, le “teste” che vedremo la prossima stagione, secondo quanto emerso dai backstage delle sfilate.
APPROCCIO MINIMALE EFFORTLESS CHIC
Non tramonta lo stile naturale, quello che necessita di pochi interventi di styling e che si caratterizza con onde e chiome naturalmente mosse. Ispirato a una perfetta french girl, ad esempio, è l’hair look di Chloé opera dell’hair stylist Paul Hanlon, che ha voluto richiamare lo spirito seventies con onde morbide e frange, mosse e micro. Anche se il massimo dell’effortless chic appartiene a Valentino e alle sue ragazze “sofisticate e femminili”, come le ha definite Guido Palau, che in collaborazione con Pierpaolo Piccioli ha creato due eleganti acconciature, perfette anche per il mondo reale: una coda bassa, indossata dalla maggior parte delle modelle, con leggero effetto messy conferito da ciuffi che scendevano lungo il volto, per rendere il raccolto meno severo e chiome sciolte ricoperte in parte da sontuose sciarpe e foulard. In alternativa, onde super-lisce che seguivano i movimenti del corpo e con texture naturali come da Isabel Marant.
RACCOLTI, TRA TRECCE E TOP KNOT
Da quello alto a quello tradizionale, ritorto o elegante, gli chignon continuano ad essere presenti sulle passerelle. Dal top knot, che dopo aver dominato i raccolti d’estate è riproposto anche in inverno, insieme a knot e raccolti più discreti. Tra i look più interessanti, quello leggermente messy visto in passerella da Chanel, top bun leggermente spettinati e come improvvisati, secondo il volere dell’hair stylist Sam McKnight. Anche le ponytail e le trecce restano una scelta diffusa, dalle code basse ed eleganti di Valentino a quelle effetto undone di Paul Costelloe. Per le trecce, invece, si passa dallo stile minimale messo a punto da Eugene Souleiman per Jil Sander, con trecce che si libravano letteralmente nell’aria, sospese e lucide, come se fossero state investite da una folata improvvisa di vento, a quelle “fetish” di Alexander McQueen, subito definite “dominatrix braid”. Lunghe trecce iper-lucide e precise, messe a punto dall’hair stylist Guido Palau nell’intento di riprodurre un frustino sado-maso e che così ha descritto: “Penso sempre che i capelli così lunghi di una donna richiamino una certa idea di perversione”.
VINTAGE E VOLUME XL
Chiome beehive e look very ladylike. Come da Miu Miu, che riporta in passerella lo chignon iper-voluminoso e da Moschino, che ha fatto sfilare replicanti di Jackie Kennedy, con tanto di bob bouffant e che riportano in primo piano le acconciature bon ton anni ’60 e che, secondo il pensiero dello stilista Jeremy Scott, volevano simboleggiare la sublimazione del fake portata ai massimi livelli nell’era Trump: “Trump ci sta sommergendo con teorie cospirative e notizie false, quindi sto riportando alla madre di tutte le teorie cospirazionali: la morte di Marilyn e JFK più la credenza che il presidente abbia condiviso il segreto governativo dell’esistenza degli alieni con la star”. Il volume, invece, è stato riproposto in versione esasperata da Guido Palau per la sfilata haute couture Fendi, con chiome lunghissime supportate da parrucche iper-cotonate alle radici. Sempre volume, ma più contenuto ed effetto crespo per le teste eighteen di Sonya Rikyel, che propongono il ritorno agli anni ’80. “I capelli anni ‘80 stanno vivendo un vero ritorno”, spiega Zoe Irwin, ghd UK ambassdor, che per il look di Lulu Guinness si è ispirata alla Madonna di Cercasi Susan disperatamente, con un riccio pieno, morbido e voluminoso.
Fonte: Repubblica.it