Di Augmented Human parlava lo scorso anno l’agenzia di analisi Mintel a proposito delle previsioni per i prossimi dieci anni del settore beauty & personal care a livello mondiale, prevedendo scenari nei quali il confine tra tecnologia e “human” diventa sempre più sottile. Sono trascorsi pochi mesi e già il termine ha subito una piccola ma significativa variante, passando a “Augmented Reality” e registrando un assottigliamento sempre maggiore tra reale e virtuale. Perché in fondo di questo si tratta: utilizzare strumenti sempre più sofisticati che consentano, prima ancora di scegliere un prodotto, di verificarlo sulla propria pelle, viso e corpo. Che si tratti di make up, skin e nail care, pare che tutorial e consigli ricercati in rete non bastino più e che gli smartphone stiano abituando il consumatore a esperienze sempre più concrete che vanno al di là del semplice “vedo e compro” con un click, verificando prima su se stessi il prodotto che interessa, la sua formulazione, il suo colore, la sua resa. Scenari inimmaginabili fino a poco tempo fa e che oggi, in un mondo in cui circa il 45 per cento di utenti sono interessati a possedere app in grado di consigliare prodotti beauty personalizzati, prevedono analisi della pelle in tempo reale, dispositivi intelligenti in grado di rilevarne tonalità e qualità per adattare quantità e tipologia di prodotto, soluzioni con sensori in grado di monitorare le condizioni della propria salute.
La sperimentazione virtuale del prodotto sta diventando il nuovo punto di partenza per i grossi brand
Insomma, la relazione tra consumatori e player del mercato cosmetico diventa sempre più dinamica e la sperimentazione virtuale del prodotto sta diventando il nuovo punto di partenza per i grossi brand: invece di guardare in video un’influencer che insegna ad applicare un prodotto, perché non fare da sé direttamente? Il che produce, come corollario, l’estrema personalizzazione della beauty experience e della care routine. E il tutto con il coinvolgimento, accanto a medici e cosmetologi, di nuovi maker come ingegneri, scienziati ed esperti di tecnologia e fisica.
TRACKING DEL VOLTO E MAKE UP TAILOR MADE
ModiFace è una tecnologia di tracking e mappatura video della pelle creata da un pool di esperti presso l’Università di Stanford e oggi utilizzata da moltissimi brand beauty in tutto il mondo grazie alle oltre 200 applicazioni personalizzate che è in grado di fornire e che consentono di analizzare dettagli minuziosi del viso per restituire una visione più simile a quella del volto vero dell’utente. Il che servirà poi alle varie aziende interessate a simulare diversi tipi di cosmetici, fornire la colorazione esatta dell’epidermide per cercare i colori più adatti al proprio tono e sottotono e addirittura di spiegare quali sono i tratti del volto da valorizzare per cercare creme e trattamenti ad hoc. E infatti, una delle aree più interessanti per lo sviluppo dell’Augmented Reality è proprio lo skin care. In questo ambito si sta muovendo bene anche il colosso L’Oréal: Guive Balooch, Global Vice President dell’incubatore tecnologico di L’Oréal, con sede a Clark in New Jersey (USA), ha accompagnato L’Oréal nella sua evoluzione da tradizionale azienda della bellezza a vero e proprio Tech Player in grado di rivoluzionare il settore. E tra le iniziative più interessanti, Makeup Genius e Nail Genius di L’Oréal Paris, il primo tester di make up virtuale che ha raggiunto i 20 milioni di download, che ricreano un trucco in grado di simulare perfettamente quello reale su un’immagine del viso non più statica, ma che si può muovere fino a 60 gradi, come se fosse davvero truccato. Lo smartphone diventa così una sorta di specchio che, grazie alla tecnologia, permette il monitoraggio delle espressioni del viso e un riconoscimento facciale di estrema precisione. Le Teint Particulier Custom Made Foundation di Lançome è una tecnologia brevettata che dà l’opportunità a tutte le donne di creare un fondotinta che si adatti perfettamente alla tonalità della carnagione. I dati vengono raccolti scannerizzando la pelle con un sofisticato sistema di algoritmi che arriva a generare fino a 7200 nuance diverse. Erogandone un campione di 11 ml, la formula viene stesa sul viso e qualora soddisfi i parametri stabiliti, si procede con la creazione del fondotinta su misura. Sempre in ambito make up, Sephora propone Virtual Artist, un servizio che consente di testare virtualmente sugli iPad i beauty look con prodotti make up di tantissime marche. Mentre in Giappone, Shiseido ha collaborato con Microsoft Japan e Skype For Business per creare una nuova applicazione, Telebeauty, perfetta per chi utilizza la videoconferenza in quanto applica il trucco virtuale (fondotinta, ombretto e rossetto) all’immagine video dell’utente. È come applicare un filtro Snapchat a una chiamata video, eliminando la necessità di truccarsi realmente.
VIRTUAL HAIR
Infine i capelli, sempre monitorati con Kérastase Hair Coach, la spazzola tiene sotto costante controllo gli effetti della beauty routine haircare sulla qualità dei capelli, attraverso sensori wi-fi o bluetooth. Abbinata a un’app mobile, che tiene conto anche dell’impatto delle condizioni atmosferiche, la spazzola consente di ottenere informazioni e suggerimenti utili a migliorare la cura dei capelli. Style My Hair, invece, è app di L’Oréal Professionnel che permette di sperimentare fra più di cinquanta tagli e styling e trenta colori: basta scattare una fotografia con il viso centrato e i capelli tirati indietro e giocare con le acconciature proposte, adattandole al viso. Finita la procedura, gli esperti L’Oréal Professionnel danno i loro consigli sul look scelto, suggerendo i prodotti più giusti per replicarlo.
Fonte: Repubblica.it