Louise Dahl-Wolfe: la donna che ha rivoluzionato la fotografia di moda

l suo nome è sconosciuto ai più eppure Louise Dahl-Wolfe è una icona della fotografia, non solo di moda. Nata nel 1895 a San Francisco da genitori immigrati Norvegesi, e scomparsa nel 1989, Louise Dahl-Wolfe ha documentato i cambiamenti culturali e sociali del Novecento e post Seconda Guerra Mondiale, influenzando enormemente anche il lavoro di Richard Avedon, Irving Penn e di altri fotografi contemporanei. Il Fashion and Textile Museum di Londra la omaggia con la prima retrospettiva a lei dedicata nel Regno Unito. In mostra più di 100 fotografie che illustrano la sua visione della donna moderna e indipendente, datate dal 1931 al 1959.

 

La formazione di Louise è artistica: dal 1914 al 1922 studia all’Art Institute dove segue i corsi sul colore di Rudolph Schaeffer e poi design alla Columbia University. La sua incredibile sensibilità per le forme, le disposizioni e i colori, legata ai suoi studi di arte e interior design, ha lasciato un’impronta indelebile nel modo di raccontare il corpo femminile e la moda, gettando le basi di quella che sarebbe diventata una vera e propria professione: la fotografia di moda. Louise, infatti, è fra le prime nel 1937 a introdurre colori dalle tonalità calde ed eleganti nelle fotografie di moda.

E contribuisce a creare l’identità della fotografia americana con l’uso della luce naturale, scattando all’esterno e utilizzando come set paesaggi del Messico, della Tunisia, della Spagna, del Sud America, dando vita così alle foto di moda ambientali. Nel 1933 Vanity Fair pubblica per la prima volta le sue immagini ma Louise declina un’offerta contrattuale da parte del magazine perché troppo vincolante dal punto di vista creativo.

Dal 1935 fino al suo ritiro nel 1958, lavora per la prestigiosa rivista Harper’s bazaar (un excursus dedicato al magazine è in mostra Fashion and Textile Museum di Londra): Louise mette a frutto il suo talento e creatività per 86 copertine del magazine, 600 tavole a colori e oltre 2000 fotografie in bianco e nero.
La cover di Haper’s Bazaar del marzo 1943 con una giovane Lauren Bacall
La cover di Haper’s Bazaar del marzo 1943 con una giovane Lauren Bacall

 

La sua figura è legata anche allo sviluppo dell’immagine delle supermodelle: contribuì a creare lo stile personale di Suzy Parker, Jean Patchett ed Evelyn Tripp e a lanciare l’attrice Lauren Bacall, immortalata a 19 anni sulla cover di marzo 1943 di Harper’s Bazaar. Ora finalmente la retrospettiva a lei dedicata dal Fashion and Textile Museum di Londra riporta alla luce il lavoro di questa grandissima artista.

 

Fonte: Repubblica.it

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